Sito web, scegliere il miglior CMS (Guida al sito fai da te, parte 4)

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Come scegliere il miglior CMS, tra di decine di software sul mercato, per realizzare il tuo sito web.

Sommario

La Guida al Sito fai da te

Siamo giunti alla quarta puntata della nostra Guida al sito fai-da-te aggiornata, una guida in otto parti rivolta a chi vuole realizzare il proprio sito in autonomia. Dedichiamo questa puntata alla scelta del miglior CMS, cioè il software di base per creare il tuo sito.

Se ti interessano anche gli altri aspetti della realizzazione del tuo sito ti consigliamo di iniziare dal primo articolo “La guida definitiva al sito fai da te” e leggere le puntate nell’ordine. Insieme ti danno un metodo, una struttura per fasi ragionate che puoi seguire passo passo.

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Fase 4: SCEGLIERE IL MIGLIOR CMS

Cos’è un CMS

Il termine CMS, che sta per Content Management System, indica un software per creare e aggiornare i contenuti di un sito web.

Una premessa qui è doverosa: per fare un sito web non è sempre necessario utilizzare un CMS. Una volta i siti web venivano scritti con un semplice editor di codice e lo stesso si può fare anche oggi (banalmente, funziona anche un editor di testo). Tuttavia l’uso di un CMS, abbinato a un database, accelera notevolmente la realizzazione di un sito, tanto che oggi molti sviluppatori lo usano comunemente nel loro lavoro.

alcuni dei tanti CMS sul mercato

I CMS sono nati con il web

I Content Content Management System non sono invenzione recente: sono nati praticamente con il World Wide Web. Wikipedia ne fa risalire la nascita ufficiale al 1995, quando la testata online CNET mise in commercio, con il nome Vignette, il CMS che aveva sviluppato internamente per gestire la pubblicazione delle notizie. I suoi utilizzatori erano dapprima gestori di portali, grandi siti e grandi aziende, che apprezzavano il vantaggio di separare la gestione dei contenuti dalla gestione tecnica. Il loro uso poi si è diffuso anche ad ambiti più piccoli crescendo in popolarità e favorendo la nascita di altri prodotti simili sempre più evoluti.

Oggi disponiamo di una grande varietà di CMS tra cui scegliere per creare il nostro sito. Ciascun CMS ha naturalmente punti di forza e di debolezza. Come scegliere quello più adatto al proprio progetto web?

Scegliere con il metodo della Software selection

Avere davanti a sé una vasta gamma di software non aiuta la scelta, anzi: sappiamo che il cervello umano va in sovraccarico quando ha a disposizione una scelta troppo ampia, finendo per bloccarsi.

Per evitare sovraccarichi e scegliere con metodo, l’unico procedimento che funziona davvero è quello della Software Selection di cui abbiamo scritto in dettaglio qui sul blog di NUwebstudio. Trovi il link all’articolo nella sezione Approfondimenti.

In sintesi, la Software Selection prevede queste fasi:

  • si identifica una rosa di software candidati
  • si crea una tabella dove in ogni riga si inserisce un software candidato e in ogni colonna una delle funzionalità e delle caratteristiche rilevanti per il progetto
  • si assegna un punteggio ad ogni funzionalità di ciascun CMS, da zero a due, e lo si inserisce nelle celle corrispondenti: zero se la funzionalità non è presente, uno se è presente parzialmente, due se è completa.
  • si assegna poi un punteggio di rilevanza ad ogni caratteristica, in base alla sua importanza per il progetto
  • si moltiplica ciascun punteggio di funzionalità per il corrispondente punteggio di rilevanza
  • si sommano i punteggi ottenuti da ciascun software: il CMS con il punteggio più alto vince.

La scelta delle caratteristiche rilevanti per il progetto è il frutto del lavoro che hai già svolto nella fase 2, quando hai creato il piano dei contenuti per il tuo sito.

Anche se il tuo piano dei contenuti non prevede funzionalità particolari, ti sarà utile in ogni caso confrontare i CMS secondo criteri relativi alla tua inclinazione personale o i tuoi obiettivi, come la semplicità d’uso, la presenza della lingua italiana, i costi di start up e ricorrenti, la velocità, la sicurezza, e così via.

Sottolineiamo ancora che il processo di Software Selection è basato sulle funzionalità e caratteristiche importanti per te e per il tuo progetto, nel momento in cui le analizzi. Non esiste quindi un CMS migliore in assoluto, ma solo quello più adatto ai tuoi gusti e al progetto in cantiere. Considera perciò che i tuoi obiettivi, il tuo progetto e i tuoi gusti possono cambiare nel tempo, così come si evolvono i software sul mercato.

Dove reperire la rosa di candidati

Se i siti web non sono il tuo mestiere, probabilmente non hai sentito parlare di molti dei CMS in circolazione. Ecco qui una lista da cui partire: si tratta dei software CMS più popolari rilevati nei siti web scansionati da Wappalyzer.

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I CMS più diffusi nel mondo. Dati 2022. Fonte: wappalyzer.com

Esiste un ulteriore criterio di scelta, anche questo soggettivo e importante per la gestione del tuo progetto web. I CMS infatti possono essere raggruppati in 2 grandi famiglie:

  • CMS open source (a codice aperto)
  • CMS proprietari
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CMS open source

I CMS open source sono CMS indipendenti, che hanno bisogno di un Hosting per poter girare. Appartengono al primo tipo WordPress.org, Drupal, Joomla, Typo3 e molti altri: sono tantissimi (l’installer Softaculous ne offre oltre 50), sono disponibili gratuitamente e attivabili con pochi clic, a patto di avere un hosting adatto (parleremo di hosting nella prossima puntata della Guida).

I CMS open source più popolari sono sostenuti da community numerose e tecnicamente molto preparate, che nel tempo hanno contribuito al loro costante miglioramento e notorietà. Negli approfondimenti trovi una comparazione fra i 3 CMS open source più popolari.

Scelta dei componenti

Grazie a una vastissima scelta di componenti e funzioni gratuite e a pagamento (decine di migliaia!) i CMS open source permettono di personalizzare e ampliare nel tempo il proprio sito al crescere delle esigenze del business, nonché integrarlo con servizi esterni in modo praticamente illimitato.

Semplicità d’uso

In generale i CMS sono stati concepiti per semplificare al massimo la gestione giornaliera del sito. Tuttavia nei sistemi open source è necessario familiarizzare, almeno all’inizio, con le operazioni un poco più tecniche come l’installazione, la scelta dei template grafici e dei componenti aggiuntivi, gli aggiornamenti, i backup e così via.

In questo contesto i CMS open source non hanno tra loro lo stesso grado di semplicità. Secondo molte opinioni WordPress è il più indicato per gli utenti inesperti, tuttavia il numero di domande e problemi che vengono postati dagli utenti nelle comunità di supporto fanno pensare che qualche difficoltà va comunque prevista.

Flessibilità

I CMS open source sono molto flessibili e scalabili per la disponibilità di tantissimi componenti aggiuntivi. La loro flessibilità ti permette anche di cambiare idea. Mentre il tuo business si sviluppa e si evolve potresti voler fare dei cambiamenti al tuo sito, ad esempio perché vuoi trasferire il sito in un hosting migliore. Questo è sempre possibile, perché il sito è completamente tuo ed è installato su di una piattaforma di cui tu sei l’unico intestatario.

La portabilità tra diversi hosting è abbastanza semplice (alcuni hosting la offrono gratuitamente), mentre se vuoi cambiare CMS è solo in parte fattibile a causa delle differenze tra le architetture dei diversi software: è possibile migrare i contenuti del sito con l’assistenza di un tecnico specializzato, mentre il design grafico andrà ricreato.

Sicurezza

Il software open source in generale (quindi anche i CMS) ha un codice aperto, cioè visibile e analizzabile da tutti. E’ quindi molto più semplice identificare e sfruttare le vulnerabilità inserendo codice malevolo, sia nel codice di base che in quello dei moltissimi componenti aggiuntivi disponibili.

Naturalmente questo costringe gli sviluppatori ad un maggior lavoro, perché oltre a correggere i bug occasionali o migliorare il software, devono preoccuparsi di “tappare le falle” e rilasciare frequenti aggiornamenti di sicurezza. I proprietari dei siti web sono coinvolti loro malgrado perché devono farsi carico di questi continui aggiornamenti.

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CMS proprietari

Appartengono a questo secondo tipo WordPress.com, Wix, Weebly, Shopify, Squarespace, Webnode, Jimdo, Flazio, e moltissimi altri.

Quasi sempre i CMS proprietari sono soluzioni integrate di software e hardware per il Web Content Management. A differenza dei CMS open source, quelli proprietari non richiedono installazione perché sono già pre-installati nella loro piattaforma di hosting e sono disponibili come software-as-a-service (SAAS). Per poterli usare devi solamente registrare il tuo account e il gioco è fatto.

Hai notato che WordPress è presente in entrambe le categorie? Infatti è disponibile sia nella versione open source (WordPress.org) sia nella versione proprietaria completa di hosting (WordPress.com). Il suo primo posto nella classifica mondiale dei CMS più utilizzati considera entrambe le versioni.

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Una panoramica dei CMS proprietari

Semplicità d’uso

I CMS proprietari hanno la missione di rendere super semplice creare il proprio sito web, quindi sono dotati di un’interfaccia visuale molto intuitiva per disegnare il sito. Si apprendono molto velocemente e per di più non è necessario preoccuparsi di server, installazione, aggiornamenti, problemi tecnici. Nessuna preoccupazione.

Nessuna preoccupazione… in apparenza!

La semplicità di utilizzo infatti porta con sé alcuni svantaggi:

Flessibilità

Ogni piattaforma proprietaria è paragonabile ad un cosiddetto walled garden, letteralmente un giardino murato, cioè un luogo blindato che limita la flessibilità, l’espansione e la portabilità del sito. Negli ultimi anni è molto migliorata l’integrazione con i componenti esterni come ad esempio i sistemi di pagamento per e-commerce o le newsletter.

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i sistemi chiusi vengono definiti Walled Garden, cioè giardini murati

Una volta scelta una strada, non si può cambiare. A causa della loro chiusura all’esterno, una volta che hai scelto un sistema proprietario, se cambi idea è molto difficile – se non impossibile – tornare sui propri passi senza perdere il tuo sito. Per questo motivo, il processo di valutazione va svolto in modo particolarmente attento.

Forse l’unica eccezione a quanto detto sopra è rappresentata da WordPress.com. Infatti, se cominci con la piattaforma proprietaria (WordPress.com) e successivamente decidi di passare alla versione open-source WordPress.org, l’operazione è fattibile senza problemi, poiché i due sistemi hanno un’architettura praticamente identica.

Scelta dei componenti

Sui sistemi proprietari la scelta di componenti aggiuntivi è molto più limitata rispetto a quella disponibile nel mondo open source.

Facciamo un esempio: vuoi inserire nel tuo sito un sistema per prenotare gli appuntamenti. Dopo aver attivato il componente dedicato, ti accorgi che non è giusto per le tue esigenze. Se con un CMS open source puoi valutare diverse alternative gratuite e a pagamento, con un CMS a piattaforma proprietaria la scelta è molto limitata e ti lascia senza alternative.

Interventi “sotto il cofano”

In un sistema blindato è impossibile, per chi lo volesse, intervenire per risolvere i problemini tecnici che possono capitare. L’unico modo è rivolgersi all’assistenza. Con un CMS libero, una volta raggiunta un po’ di familiarità è possibile intervenire, ad esempio, direttamente nei file o addirittura nel database.

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mettere le mani “sotto il cofano”. Foto RyanMcGuire via Pixabay

Attenzione alla SEO

Un recente studio su 11000 siti web, diffuso da Search Engine Land nell’articolo Analysis of SMB site builders finds connection between vendor and ranking, ha rivelato che in media i CMS proprietari non sono progettati per un buon posizionamento sui motori di ricerca (con l’unica eccezione di Squarespace). Tra l’altro, proprio Wix (il più utilizzato tra i CMS proprietari) ha la performance peggiore.

Proprietà del sito

Il punto di maggior svantaggio, a nostro avviso, nella scelta di un CMS proprietario è quello relativo alla proprietà effettiva del sito web:

Preferendo un CMS con Hosting proprietario, il sito web non è mai davvero di tua proprietà. Devi sottostare alle regole dettate dai proprietari della piattaforma, regole che sono interamente fuori dal tuo controllo.

Se un minimo dubbio ancora ti rimane, ti facciamo un ultimo esempio pratico recentissimo: un utente chiedeva aiuto alla community su Facebook perché il suo sito era stato oscurato dal hosting proprietario WordPress.com, che secondo le condizioni d’uso non permette di trattare o vendere alcol. La community di WordPress, infatti, ha consigliato l’utente di passare alla versione con hosting autogestito.

La soluzione CMS con Hosting separato è l’unica che ti consente di possedere davvero il sito web. L’hosting è intestato a te ed è di tua proprietà, i suoi unici limiti sono le risorse (memoria, spazio disco, database, ampiezza di banda, ecc.) assegnate per contratto. Per il resto, sei tu a dettare le regole.

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Ricapitolando

Se hai letto fin qui l’articolo, è il momento di riepilogare i punti principali su cui devi riflettere:

  • Ogni CMS ha punti di forza e di debolezza: per scegliere bene usa un metodo ragionato di software selection
  • I CMS possono essere open source oppure proprietari. Ciascun tipo ha vantaggi e svantaggi: valuta che cosa è meglio per il tuo progetto, le tue inclinazioni e i tuoi metodi di lavoro:
    1. da una parte hai maggior flessibilità, scalabilità e scelta di componenti, ma devi impegnarti ad una piccola gestione tecnica ricorrente
    2. dall’altra hai la massima semplicità d’uso e una gestione senza pensieri, ma sei legato al CMS a doppio filo e, anche se non risponde più alle tue esigenze, il tuo sito non è trasferibile.

Approfondimenti

Come d’abitudine, ecco una lista di articoli di approfondimento sulle tematiche di questo articolo

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